Programmazione e inizializzazione del sistema
con impostazione dei cicli misura e della pulizia sensori
Analisi odorigena per la misura, quantificazione e caratterizzazione degli odori percepiti, mediante mappatura delle fonti di emissione odorigene e monitoraggio in continuo tramite sistema portatile di acquisizione e di registrazione, composto da sensori MOS termoregolati e software di gestione ed elaborazione chemiometrica.
Olfattometria dinamica per la misura della concentrazione di odore e confronto con condizioni di normalità e/o assenza di odore.
con impostazione dei cicli misura e della pulizia sensori
per un periodo prestabilito con cadenza temporale di 100 secondi
mediante software di analisi multivariata secondo il Winmuster (chemiometria)
mediante mappatura dell’emissione campionata e grafici di elaborazione esplicativi della costruzione dell’archivio di riferimento, in confronto con aria ambiente inodore
con valutazione della tollerabilità e dell’eventuale molestia dalle emissioni
mediante sacchetti di Nalophan e pompa a depressione
eseguito presso laboratorio universitario tramite rilevazione diretta impiegando un panel di rinoanalisti qualificati
e confronto con condizioni di normalità e/o assenza di odore
espresso in in UOE/m3 con valutazione sulla qualità dell’aria
Il Radon è un gas nobile radioattivo, inodore, incolore, chimicamente inerte, estremamente volatile e moderatamente solubile in acqua. Proviene dal decadimento radioattivo dell’uranio presente nel suolo e nell’acqua. La sua disintegrazione dà luogo, a sua volta, ad altri elementi radioattivi (piombo, bismuto, polonio, ecc.)
“Il Radon è un inquinante presente ovunque in quanto il suo progenitore – l’uranio – è un elemento largamente presente in natura. Tuttavia il radon diventa di particolare interesse da un punto di vista sanitario solo quando è presente negli ambienti confinati: il cosiddetto radon indoor. Se il Radon prodotto dal suolo e dalle rocce fuoriesce, si diluisce nell’atmosfera e la sua concentrazione risulta talmente bassa da non costituire un rischio per la salute della popolazione. Se invece il gas Radon prodotto penetra in un ambiente confinato, tenderà ad accumularsi raggiungendo livelli tali da rappresentare un rischio” (Prof. Orlando, Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore).
Negli spazi aperti il Radon viene diluito dalle correnti d’aria e raggiunge solo basse concentrazioni, mentre negli ambienti chiusi, come le abitazioni, le scuole ed i luoghi di lavoro, può accumularsi e raggiungere alte concentrazioni.
Oggi le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in ambienti chiusi e confinati ed in particolare, considerando le esposizioni notturne, nelle abitazioni, sempre meglio sigillate a fini del risparmio energetico.
I rischi per la salute sono quindi correlati all’esposizione a questo gas all’interno degli edifici.
La maggior parte del Radon presente in un edificio proviene dal suolo sul quale esso è costruito.
Il Radon penetra attraverso le fondazioni e le murature risalendo fino ai piani più alti attraversando le microfessure strutturali.
“In alcuni casi, elevate concentrazioni di Radon possono essere causate da materiali di riempimento e di costruzione, caratterizzati da un elevato tasso di Radio-226. Siccome tali materiali possono essere facilmente individuati, va valutata la possibilità di procedere alla identificazione di tali materiali al fine di impedirne e limitarne l’uso” (ICRP 65, 1993).
Il Radon e’ la seconda causa, in ordine di importanza dopo il fumo, del cancro ai polmoni.
Alcuni studi hanno dimostrato che l’inalazione di Radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di tumore polmonare.
I rischi da inquinamento da Gas Radon sono maggiori per i fumatori rispetto ai non fumatori: infatti le particelle aspirate durante il fumo si legano con le particelle attive del Radon provocando effetti di danno biologico maggiori (Cfr. Prof. Moroni, Il Radon, Ed. Il Sole 24 Ore, 2002).
Il Decreto Legislativo 241/2000 ha introdotto per la prima volta nella legislazione italiana il concetto diradioattività naturale prevedendo valori di soglia per gli ambienti di lavoro e gli uffici pubblici: è possibile richiedere il certificato Radon alle scuole ed al datore di lavoro. La Comunita’ Europea ha definito il limite oltre il quale è consigliabile prevedere tecniche di riduzione del Radon in 200 Bq/mc per le nuove costruzioni e 400 Bq/mc per le abitazioni esistenti (Raccomandazione Euratom 143/90). L’EPA (Agenzia Americana per l’Ambiente) ha determinato tale soglia in 148 Bq/mc.
Il monitoraggio del Radon in ambienti confinati può essere condotto tramite metodo attivo e/o metodo passivo.
Nel primo caso è possibile eseguire l’indagine in pochi giorni, facendo riferimento al protocollo EPA 402 R92 004 (Agenzia Americana per l’Ambiente), in modo da effettuare un’analisi speditiva con l’utilizzo di un rilevatore a fotodiodo.
Il metodo passivo consiste nel monitoraggio annuale dell’esposizione al Radon, con l’utilizzo di dosimetri Radonalpha ad integrazione SSNT (Solid State Nuclear Track), basati su pellicola Kodak-LR115 e/o dosimetri a tracce nucleari Rn-Test del tipo NRPB/SSI con rivelatore di tracce nucleari CR-39.
Lo sviluppo e la lettura dei dosimetri viene eseguita in Laboratorio, attrezzato ai sensi del D. Lgs. 241/2000 ed accreditato ARPA, mediante l’analisi delle tracce nucleari provocate sul rivelatore dall’impatto con le particelle alfa emanate dal radon222 e dai suoi figli.